Dall’EMDR alla Flash Technique: un’evoluzione nella terapia del trauma

Negli ultimi decenni la psicoterapia ha conosciuto un’enorme crescita grazie alla ricerca scientifica e allo sviluppo di nuove metodologie di trattamento. Uno degli ambiti più studiati e innovativi è quello della terapia del trauma, cioè l’insieme degli approcci terapeutici dedicati a chi ha vissuto esperienze dolorose che continuano a influenzare la vita quotidiana.

Tra i metodi che hanno rivoluzionato questo campo troviamo l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), considerato oggi un trattamento di elezione per il disturbo da stress post-traumatico. Da questa tecnica consolidata è nata, in tempi più recenti, un’ulteriore innovazione: la Flash Technique (FT), sviluppata da Philip Manfield e dai suoi collaboratori.

In questo articolo ricostruiremo la storia e lo sviluppo della Flash Technique, analizzando come sia nata come variazione dell’EMDR, le sue prime applicazioni cliniche e come si sia evoluta fino a oggi.

Le radici: l’EMDR e la terapia del trauma

Per comprendere la nascita della Flash Technique è necessario partire dall’EMDR. Ideato alla fine degli anni Ottanta dalla psicologa americana Francine Shapiro, l’EMDR si basa su un’intuizione: i movimenti oculari bilaterali o altre forme di stimolazione alternata possono facilitare la rielaborazione di ricordi traumatici.

Durante una seduta di EMDR, il paziente rivive in modo guidato il ricordo doloroso, mentre segue con gli occhi i movimenti proposti dal terapeuta o riceve altre stimolazioni bilaterali. Questo processo aiuta il cervello a “riconfigurare” la memoria, riducendo il disagio emotivo e integrando il ricordo in modo più adattivo.

L’EMDR è stato ampiamente studiato e validato scientificamente, tanto da essere riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come trattamento raccomandato per il disturbo da stress post-traumatico.

Tuttavia, alcuni pazienti trovano difficile o doloroso rivivere le esperienze traumatiche, anche in un contesto terapeutico sicuro. Da questa osservazione nasce l’idea di sviluppare una tecnica complementare, più delicata, che permetta di lavorare sui ricordi senza necessariamente rievocarli in modo diretto.

La nascita della Flash Technique

La Flash Technique è stata sviluppata dallo psicologo e psicoterapeuta americano Philip Manfield insieme a colleghi esperti di EMDR.

L’obiettivo iniziale era chiaro: creare una modalità che consentisse di ridurre la sofferenza legata a ricordi traumatici senza costringere il paziente a riviverli intensamente. Manfield intuì che fosse possibile attivare i processi di desensibilizzazione tipici dell’EMDR anche attraverso un approccio meno invasivo.

La tecnica si fonda su due principi cardine:

  1. Individuare il ricordo traumatico target, senza entrare nei dettagli narrativi.

  2. Spostare l’attenzione su un “focus emotivo positivo”, cioè un’immagine o pensiero piacevole, utilizzato come base sicura per il paziente.

Durante la seduta, il terapeuta guida la persona attraverso brevi momenti di distrazione, associati a rapidi movimenti oculari o piccoli cambi di attenzione, chiamati “flash”. Questi micro-interventi favoriscono una progressiva riduzione del disagio emotivo legato alla memoria traumatica.

Le prime applicazioni cliniche

Le prime sperimentazioni cliniche della Flash Technique sono state condotte su pazienti con traumi complessi e forte resistenza alla rievocazione.

Inizialmente, la FT veniva utilizzata come preparazione all’EMDR: l’idea era quella di ridurre il livello di attivazione emotiva del paziente, in modo che potesse affrontare in seguito una seduta di EMDR più serenamente.

I risultati furono sorprendenti. Molti pazienti riportavano una significativa riduzione del disagio già dopo poche sedute di Flash Technique, senza bisogno di passare subito all’EMDR. Questo portò a un cambio di prospettiva: la FT poteva essere non solo un “passaggio preparatorio”, ma un intervento clinico a sé stante.

L’evoluzione della tecnica

Dopo le prime applicazioni, la Flash Technique ha continuato a svilupparsi e affinarsi. Negli ultimi anni, diversi studi hanno iniziato a documentarne l’efficacia, sia come strumento autonomo sia in combinazione con l’EMDR.

Alcuni aspetti che hanno favorito la sua diffusione:

  • Rapidità dei risultati: in molti casi, il disagio emotivo legato a un ricordo traumatico si riduce in poche sessioni.

  • Poca invasività: non è necessario rievocare nei dettagli il trauma, caratteristica che rende la tecnica tollerabile anche per persone molto sensibili.

  • Applicabilità in diversi contesti: non solo PTSD, ma anche ansia, fobie, lutto complicato e disturbi relazionali.

Parallelamente, sono stati pubblicati articoli scientifici e protocolli che hanno contribuito a standardizzare il metodo e a diffonderlo nella comunità terapeutica internazionale.

Oggi la Flash Technique viene insegnata attraverso corsi di formazione specifici rivolti a psicologi e psicoterapeuti, spesso come parte integrante dei training in EMDR.

La Flash Technique oggi

Ad oggi, la Flash Technique rappresenta una delle innovazioni più promettenti nel panorama della psicoterapia del trauma.

Pur essendo ancora più giovane e meno studiata rispetto all’EMDR, si sta guadagnando un posto di rilievo come tecnica efficace e rispettosa della sensibilità dei pazienti. Molti terapeuti la utilizzano sia come intervento principale, sia come supporto in percorsi più complessi.

Il suo punto di forza rimane la capacità di ridurre la sofferenza senza obbligare la persona a rivivere il trauma. Questo aspetto, insieme alla semplicità del protocollo, spiega perché la FT stia attirando sempre più attenzione a livello internazionale.

La storia della Flash Technique dimostra come la psicoterapia sia un campo in continua evoluzione.

Dalla solida base dell’EMDR è nata una tecnica innovativa, capace di rispondere a un bisogno reale: trattare i ricordi traumatici in modo meno invasivo, ma comunque efficace.

Dalle prime applicazioni cliniche come supporto all’EMDR, fino agli sviluppi odierni come strumento terapeutico autonomo, la Flash Technique rappresenta una tappa importante nel percorso verso approcci sempre più personalizzati e rispettosi della sensibilità dei pazienti.

Guardando al futuro, sarà la ricerca scientifica a definire con maggiore precisione i confini e le potenzialità di questo metodo. Ciò che è certo è che, oggi, la Flash Technique offre nuove prospettive di cura e speranza a chi porta con sé il peso di esperienze traumatiche.

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